E per rendersene conto, sarebbe bastato osservare molti dei soggetti presenti sabato ventisei maggio all'Autodromo Nazionale di Monza in occasione dei Seat Leon Cupra Days… Ma accontentiamo le monache di manzoniana memoria e iniziamo la nostra storia dall'inizio…
Poiché siamo abbonati alle newsletter di praticamente tutte le principali case automobilistiche, quando viene organizzato un evento particolarmente interessante da parte di queste ultime, noi (proseguiamo anche in quest'opinione con il plurale maiestatis in quanto continuiamo a ritenerlo confacente al ruolo ed al prestigio del Maestro…) ne siamo sempre informati.
Così, una quindicina di giorni or sono, ci siamo iscritti ai già citati Seat Leon Cupra Days, la manifestazione che consente di provare in circuito, accompagnati da piloti professionisti, la nuova versione della Leon Cupra.
Per la verità, non eravamo del tutto convinti, visto che all'analogo evento organizzato dalla Seat nel mese di settembre (FR days, per la precisione), noi, accompagnati da un amico, nonostante regolare prenotazione, eravamo stati respinti (affronto!) il modo del tutto inurbano da un individuo, che ci asteniamo dal qualificare al solo fine di evitare querele, il quale, prima di ammettere il ricorso all'illecita (in materia di contratti di viaggio, la giurisprudenza in tal senso è granitica) pratica dell'overbooking, ha posto in essere un ridicolo tentativo di dimostrare che fossimo noi ad esserci recati fuori dagli orari previsti (circostanza falsissima, infatti, alla fine, l'inqualificabile individuo ha dovuto ammettere l'errore da parte dell'organizzazione, non senza essersi "vantato", e questo dovrebbe chiarire il livello del personaggio in esame, di aver "rimbalzato" anche gente proveniente da Firenze…).
A parte che certi modi, nei confronti di due interlocutori civili e misurati nei toni e nelle espressioni, non sono accettabili neppure da chi si trovi nel giusto, e non era neppure il caso, un'onta del genere nei confronti del Maestro (non sanno chi hanno osato respingere!) sarebbe stata da lavare con il sangue…
Per fortuna della Seat, nella sua magnanimità, il Maestro ha deciso di concederle un'altra opportunità ed il ventisei maggio non si è scoraggiato neppure di fronte ad un meccanismo organizzativo che esigerebbe di essere oliato (ci siamo recati in circuito alle 13.00, siamo stati inseriti nel briefing delle 14.15, ma, tra un intoppo e l'altro, siamo riusciti a scendere in circuito solo alle 15.30, con estenuanti attese all'interno dei box dell'autodromo; chi è pratico di questo genere di eventi sa bene che, una volta iniziato il briefing, poi, le procedure sono rapidissime…). Così, dopo un breve test drive nei paddock tra i birilli (da svolgersi tutto in seconda marcia) con la Leon FR TDI da 170 CV, siamo scesi in pista per guidare la Leon CupRa 2.0 TFSI.
Purtroppo, ci tocca sottolineare come il test drive non sia stato del tutto soddisfacente, in quanto vuoi per il fatto che la pista era -a tratti- umida a causa della pioggia caduta nel corso, vuoi per il fatto che nei turni precedenti al nostro un'aquila da brodo di partecipante fosse riuscito a uscire di pista durante una prova (date le condizioni in cui si svolgono le prove in questi eventi, dei quali il Maestro è assiduo frequentatore, fare un incidente è più difficile che non farlo, ci vuole veramente un impegno fuori del comune), gli istruttori imponevano staccate molto anticipate (spesso, ben prima dei duecento metri) e, in alcune occasioni, non consentivano di sfruttare a fondo il motore, imponendo un cambio marcia.
Infine, siccome quando descriviamo una vettura provata sul circuito di Monza facciamo spesso riferimento alle caratteristiche specifiche del tracciato, riteniamo opportuno indicare il link del sito ufficiale dell'Autodromo Nazionale di Monza nonché un altro link relativo ad un sito ad esso dedicato, in modo che chiunque possa vedere (foto, mappe, dati, ecc.) i settori cui noi facciamo riferimento:
http://www.monzasport.it/
http://www.monzanet.it/ita/default .aspx
§DI LINEA
Sotto il profilo puramente estetico, la CupRa, come è ovvio che sia, non si distingue particolarmente dalle altre Leon; per cui, a grandi linee, valgono i medesimi discorsi che abbiamo svolto a proposito della Leon Stylance nell'opinione redatta e pubblicata il 28.09.2005. Ci riportiamo quindi a quella. Sottolineiamo solo come, a nostro giudizio, la caratterizzazione di questa versione particolarmente sportiva non modifichi più di tanto la fisionomia della vettura. Si limita ad intamarrirla, e questo lo fa in modo abbastanza significativo (insomma, al volante vediamo meglio un tizio in canottiera, pettinato ad ananas, con pantaloni aderenti ai limiti del soffocamento, catenazza al polso, cicca americana, sigaretta e canna in bocca, piuttosto che uno in giacca e cravatta…).
Quindi, confermiamo che a noi la Leon non dispiace in generale e che lo scudetto Seat nel frontale per sua natura non si presti a diventare un logo sportivo (non ne ha la forma, non ci riuscirà mai) credibile, ma aggiungiamo che la caratterizzazione, seppur conferisca alla vettura una grinta ed un senso di compattezza notevoli, rende la Leon CupRa bella tamarra.
§DA DENTRO:
=estetica: in generale, l'abitacolo, ci sembra la parte meno riuscita della Leon, e c'è un motivo preciso. Infatti, la diversificazione dei marchi appartenenti al gruppo VW (non si poteva continuare a vendere un'A3, molto costosa, che fosse in gran parte uguale, specie nelle finiture, ad una più economica Leon, i clienti Audi si sarebbero giustamente incazzati, né si poteva mantenere un prezzo concorrenziale per la Leon conservando il livello qualitativo quasi da Audi…) ha imposto un ridimensionamento qualitativo dei modelli appartenenti al marchio Seat. Siccome quest'ultima, nelle intenzioni del gruppo, dovrebbe assumere il ruolo di divisione sportiva (anche se, per la verità, più che gli alfisti, a subirne il fascino, sembrano in gran parte i tamarri…), deve risultare accattivante prima di tutto, e poi brillante nelle prestazioni e divertente nella guida.
Logico quindi che l'aspetto su cui si sia andati ad economizzare sia costituito dalla realizzazione dell'abitacolo, il quale risulta un po' spartano. E' meno austero (e questo, probabilmente, era voluto) di quello della serie precedente e anche di quelli delle sorelle più costose Golf e A3, ma anche più economico nella realizzazione. In ogni caso, questo nostro giudizio estetico si può leggere più approfonditamente nell'opinione succitata relativa alla Leon Stylance.
Qui ci sembra doveroso aggiungere soltanto che la caratterizzazione della versione CupRa intamarrisce l'immagine della vettura, ma contribuisce a rendere la visione d'insieme molto meno spartana e più accattivante. In particolare, contribuiscono a creare questo effetto il bel volante, sempre a tre razze, ma dall'impugnatura specifica, nonché i sedili dalla foggia particolarmente sportiva.
=funzionalità: per quanto riguarda questo aspetto, c'è da confermare la natura sportiveggiante della Leon. Perciò, l'impostazione di guida è stata concepita in funzione non tanto dell'accessibilità e della comodità, specie con riferimento alla visibilità in manovra, bensì in funzione di una guida veloce.
Pertanto, la postura risulta decisamente abbassata, specie rispetto a quella delle sorelle Golf ed A3; non diciamo che sia come guidare una coupè sportiva, tuttavia sicuramente si è seduti abbastanza in basso.
Non solo; la postura presenta anche un'altra caratteristica tipica delle vetture con velleità sportive, e cioè l'essere piuttosto raccolta. Anche in questo caso, la situazione è quindi diversa da quella che si presenta a bordo della Golf e dell'A3 (ma anche di concorrenti con pretese altrettanto sportiveggianti quali, ad esempio, la vecchiotta ma pur sempre efficace Alfa Romeo 147).
Un posizione di guida decisamente comoda, specie per guidare veloce, che consente di sentirsi la vettura calzata addosso quasi fosse un guanto; la leva del cambio è all'altezza giusta e molto vicina, quindi raggiungibile con piccoli movimenti della mano destra. Il piede sinistro, a sua volta, vanta una bella pedana per l'ancoraggio, cosa che il Maestro gradisce sempre molto.
Ci sembra di avere individuato un solo, piccolo, difetto, che per altro non inficia minimamente il confort di guida: la pedaliera risulta lievemente disassata, rispetto al volante, verso destra. Ma è un particolare cui si presta attenzione solo nel momento in cui ci si siede al volante per la prima volta e si cerca la posizione più comoda. Una vola che si è iniziato a guidare, non ci si fa più davvero caso.
Piuttosto, la postura di guida particolarmente conformata in funzione della guida rapida limita parzialmente la libertà di movimento del guidatore, anche se non al punto da inficiarne la comodità. Per altro, va sottolineato come le regolazioni di sedile e sterzo siano ampie e numerose.
I sedili della CuPra sono di foggia decisamente sportiva; piuttosto duri, alla tedesca (anche se non troppo), sostengono bene il busto (cosa sempre apprezzabile, sia nella guida sportiva, sia nei lunghi tragitti). Inoltre, la profilatura molto accentuata (anche se non al punto da rendere complessa l'accessibilità o ridurre eccessivamente il piano di seduta) garantisce un ottimo contenimento laterale, aspetto molto importante quando si tratta di una vettura che si intende lanciare in curve e controcurve affrontate in modo decisamente spinto. E questo è un aspetto che sul circuito di Monza si riesce a testare molto bene, anche se, per la verità, il pilota che ci accompagnava ci ha imposto di affrontare le curve in modo abbastanza tranquillo. In ogni caso, la prima variantina è suf